Femme Fatale, incanto e crisi della civiltà borghese

FEMME FATALE, INCANTO E CRISI DELLA CIVILTÀ BORGHESE

Presentazione del Libro
Femme Fatale, incanto e crisi della civiltà borghese

Sabato 20 Aprile  ore 18.00 @DGP

Da mito ancestrale ad ossessione misogina, da prodotto culturale a fenomeno di costume: la femme fatale, col suo fascino vampirico e dedaleo, attraversa implacabile le civiltà della storia e costringe l’uomo all’esperienza congiunta di Eros e Thanatos … Ma è soltanto a partire dall’Ottocento che questo demone riflette, come uno specchio deformante, tutte le contraddizioni della civiltà borghese, indicatori dell’ascesa e del declino di un’intera classe sociale.

Partecipano

Fabrizio Casu, autore del libro
Maria Laura Annibali, presidente DGP
Imma Battaglia, attivista e opinionista

Evento fa parte dell’edizione 2024 dell’LGBT+ History Month Italia

SINOSSI DELL’OPERA. La femme fatale è quella donna che col suo fascino irresistibile porta gli uomini alla rovina, ma è anche un’esperienza esistenziale che riunisce insieme Eros e Thanatos; il suo mito attraversa le civiltà della storia eppure, soltanto nella seconda metà dell’Ottocento, diventa un’ossessione palese che caratterizza e satura tutta la produzione culturale (opere di narrativa, sillogi poetiche, drammi teatrali, sculture, tele o altri manufatti).

In realtà questo stereotipo riflette il gusto (escapistico) e le contraddizioni (viscerali) della borghesia al potere, oltre che le sue paure più profonde: la paura dell’Alterità, la paura dell’Irrazionalità, la paura della Sessualità e soprattutto la paura atavica della Femminilità; ora più che mai, infatti, il nascente movimento delle suffragiste minaccia l’ordine patriarcale, mette in crisi la tradizionale visione della muliebrità (fondata sul binomio Santa/Puttana) e, conseguentemente, scatena un’ondata di misoginia fuori controllo.

Durante la brevissima stagione della Belle Époque, tra l’altro, il cliché dell’allumeuse assurge a modello comportamentale e, come possiamo rilevare dalle cronache giornalistiche, diventa un vero e proprio fenomeno di costume: la Donna, per l’appunto, introietta il pregiudizio (infamante e invalidante) che le è stato cucito addosso e lo utilizza dichiaratamente come strumento di emancipazione (portando all’esasperazione la guerra fra i sessi).

Infine, nel corso del Novecento (in sintonia con le sempre nuove esigenze della società dei consumi), l’eredità di questo fenomeno viene raccolta dal cinema, dal mercato discografico e dal mondo della moda ma, dopo essersi scolpito a chiare lettere nell’immaginario collettivo, il personaggio della femme fatale rischia ora di scivolare nella marginalità e nell’oblio (a causa dei drastici cambiamenti sociali avvenuti negli ultimi vent’anni). Cosa resterà dunque di quest’“antica fantasia” e “idea moderna”?

NOTE BIOGRAFICHE SULL’AUTORE. Fabrizio Casu, nato a Sassari nel 1980, ha frequentato il corso di fashion design alla NABA di Milano e si è laureato nel 2005 con qualifica di “esperto e creativo del settore moda”. Dopo aver intrapreso un corso di cool hunting e uno di textile design, matura esperienza di stage presso la Mantero Seta di Como, operando nell’ufficio stile del brand “La Tessitura”.

Ha svolto docenza di storia del costume e progettazione moda in scuole pubbliche e private di Sassari, ha organizzato due mostre personali, “Sardinian Gothic” e “Dialogo Alternativo fra Arte e Moda” ed ha partecipato nel 2011 alla Biennale Sardegna, iniziativa promossa dal Padiglione Italia alla 54esima esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia.

Relativamente alla saggistica di settore, ha scritto cinque opere: “Novecento: il secolo della moda” e “Madonna, vampira postmoderna” pubblicate dalla casa editrice Edes nel maggio 2013, “Il lungo viaggio di una chemise” pubblicata da Europa Edizioni nell’ottobre 2014, “Il gioiello nella storia nella moda e nell’arte”pubblicata sempre da Europa Edizioni nel novembre 2018 ed infine “Femme fatale. Incanto e crisi della civiltà borghese” pubblicata da VJ edizioni il 30 aprile 2023.

Associazione di promozione sociale
di Roma che si occupa di cultura e
diritti LGBTQI+

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